Il Centro, nel 2000, ha promosso la nascita di una collana sulla cooperazione dal titolo “Storia e studi cooperativi” pubblicata presso l’editore il Mulino.
A cinquant'anni dalla ricostruzione del movimento cooperativo, il Centro italiano di documentazione sulla cooperazione e l'economia sociale ha dato vita alla collana "Storia e studi cooperativi", edita dalla casa editrice Il Mulino, per favorire la lettura complessiva della storia e della presenza cooperativa nei vari settori dell'economia e della società.
Acquistando i volumi della collana "Storia e studi cooperativi" tramite il modulo d'ordine presente sul sito www.cooperazione.net si ha uno sconto del 5% sul prezzo di copertina.
Il Centro, nel 2000, ha promosso la nascita di una collana sulla cooperazione dal titolo “Storia e studi cooperativi” pubblicata presso l’editore il Mulino.
A cinquant'anni dalla ricostruzione del movimento cooperativo, il Centro italiano di documentazione sulla cooperazione e l'economia sociale ha dato vita alla collana "Storia e studi cooperativi", edita dalla casa editrice Il Mulino, per favorire la lettura complessiva della storia e della presenza cooperativa nei vari settori dell'economia e della società.
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a cura di Andrea Bernardi e Salvatore Monni
Parole chiave per l'impresa cooperativa del futuro
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2019
Questo libro si rivolge sia agli esperti di cooperazione, sia ai neofiti. Agli uni propone spunti di riflessione affiancando le parole chiave inusuali ai tradizionali temi del settore, agli altri offre uno strumento anello per avvicinarsi al variegato e vasto mondo delle imprese cooperative. Gli uni e gli altri, leggendo questa raccolta di brevi saggi organizzati dalla A alla Z, potranno riflettere sulle sfide che attendono questa istituzione e sulle parole chiave dell'impresa cooperativa del futuro. Le cooperative hanno una storia molto lunga alle spalle, eppure sono sempre presenti in quasi tutti i settori economici, in quasi tutti i paesi del mondo, avanzati e in via di sviluppo. Pur seguendo dei principi di funzionamento tanto semplici quanto rivoluzionari, competono con concorrenti statali o capitalisti nelle nostre economie di mercato. Seguendo i loro valori ispiratori, ma restando competitive, forniscono credito, lavoro, beni e servizi a centinaia di milioni di soci in ogni angolo del pianeta. Con i suoi 23 capitoli, il volume è anche un sussidio per aspiranti imprenditori che stanno cercando un modo alternativo per produrre beni e servizi per la propria comunità, che sognano un mercato diverso, un'impresa diversa, un modo diverso di lavorare insieme: una rivoluzione di idee, di governance e di regole che dovrebbero essere abbracciata da tutti coloro che aspirano a costruire un nuovo paradigma di sviluppo.
Andrea Bernardi è senior lecturer in Employment and Organization Studies alla Oxford Brookes University in Gran Bretagna
Salvatore Monni è professore associato di Economia dello Sviluppo all'Università Rome Tre
Giuliana Bertagnoni
Una cooperativa di latte fra Puglia e Basilicata. Storia di produttori Granarolo
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2018
Per una cooperativa di latte con un marchio caratteristico come Granarolo, l'approdo degli anni '80-90 nell'Italia meridionale, fra Puglia e Basilicata, non fu privo di rischi imprenditoriali. «Si trattava, infatti, di tessere rapporti di reciproca comprensione tra il modello socialmente solidale della cooperazione emiliana con l'atavica diffidenza verso collegamenti associativi che interferissero con il secolare individualismo, di cui si alimentava la mentalità collettiva dell'area» (scrive Angelo Varni nella Prefazione). Il volume, dando conto di una ricerca che si è svolta all'interno del Dipartimento di Storia culture e civiltà dell'Università di Bologna, racconta il viaggio di integrazione fra queste due realtà, emiliana e pugliese. Al centro le storie dei produttori locali, dagli anni '50 ai giorni nostri: capaci di fare impresa in un ambiente di estrema durezza, ma deboli di protagonismo nella modernizzazione più generale, dunque in ritardo nell'emancipazione da un ruolo subalterno. Nell'impatto con la punta più avanzata della cooperazione emiliana, la lontananza culturale fra i due mondi diventa un'opportunità di innovazione: all'interno di un sistema di credibilità e reputazione che genera fiducia, sulla base di accorgimenti contrattuali e transazioni economiche, nascono reti relazionali favorevoli alla collaborazione associativa, dimostrando la duttilità di un modello, quello cooperativo, che ne esce rafforzato.
Giuliana Bertagnoni svolge attività di ricerca, didattica e divulgazione storica presso università e altre istituzioni culturali, e ha al suo attivo una vasta produzione saggistica. Fra i suoi libri pubblicati con il Mulino: Servizi, lavoro e impresa cooperativa. Il terziario in Legacoop e nella altre organizzazioni di rappresentanza (1975-2010) (con T.Menzani, 2010)
a cura di Alberto Ianes e Andrea Leonardi
Modelli cooperativi a confronto Le esperienze del settentrione italiano
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2017
In oltre 130 anni di storia della cooperazione si sono affermati in Italia diversi modelli mutualistici, molti dei quali si sono dimostrati non soltanto efficaci in ambito locale, ma capaci di offrire spunti di riflessione anche per realtà che oggi vivono situazioni di potenziale sviluppo. Questo volume, frutto di una ricerca approfondita, rilegge in una prospettiva regionale la storia della cooperazione nel settentrione italiano, mettendone in luce i differenti modelli realizzati sotto il profilo organizzativo, merceologico e di orientamento ideale. Attraverso l’analisi storica, gli studiosi che si sono impegnati in questa iniziativa ripercorrono il lungo tragitto della cooperazione innestatasi nel tessuto economico e sociale dell’Italia del nord, individuando sia gli elementi di peculiarità, sia quelli di universalità che hanno costituito il carattere distintivo delle varie esperienze maturate. I diversi casi di studio sono preceduti da una sintesi interpretativa, dove i curatori del volume presentano una chiave di lettura sia comparativa che diacronica.
Alberto Ianes è ricercatore della Fondazione Museo storico del Trentino e responsabile del Centro sulla Storia dell’economia Cooperativa (CeSC). È abilitato all'insegnamento universitario come professore associato di Storia economica. È autore, tra l’altro, di «Le cooperative» (Roma, 2011) e di «L’economia della solidarietà. Storia e prospettive della cooperazione sociale» (con C. Borzaga, Roma, 2006).
Andrea Leonardi è professore ordinario di Storia economica nel Dipartimento di Economia e management dell’Università di Trento. È stato Visiting Professor a Innsbruck e Milano. Ha studiato il processo di modernizzazione della Monarchia asburgica e la storia finanziaria dell’Italia nel XX secolo. Tra le sue numerose pubblicazioni si segnalano per i tipi del Mulino: «Una stagione “nera” per il credito cooperativo» (2005) e «Collaborare per competere» (2006).
Stefano Maggi
Mutuo soccorso Cesare Pozzo 140 anni di solidarietà (1877-2017)
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2017
La Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo (ex Mutua Macchinisti e Fuochisti) è emblematica non soltanto per la lunga durata del sodalizio, ma anche per la sua costante evoluzione. A differenza di molte altre società di mutuo soccorso, costituite nell’Ottocento per scopi mutualistici e finite nel Novecento a occuparsi soltanto di intrattenimento, la società dei macchinisti ha sempre seguito nel corso della storia d’Italia i bisogni dei soci, adeguandosi al passare del tempo e all’emergere di nuove necessità. Nata in epoca pre-stato sociale, dedicatasi poi all’avvio delle organizzazioni sindacali e alla tenace lotta per la sopravvivenza durante il fascismo, nel periodo d’ombra del mutualismo volontaristico – durato dal secondo dopoguerra agli anni ’90 – ha costituito il principale riferimento di mestiere, concentrandosi sulle prestazioni professionali, ma ampliando sempre più i suoi orizzonti. Il progressivo allargamento a nuove categorie di soci (dall’iniziale personale di macchina delle Ferrovie dello Stato ai ferrovieri, ai lavoratori dei trasporti, ai lavoratori dipendenti e infine a tutti i cittadini) ha permesso al sodalizio una crescita senza eguali in Italia. Questo volume ricostruisce i 140 anni di vita della società fondata dai macchinisti, inserendone con efficacia il cammino nella storia, nei cambiamenti e nei progressi del nostro paese.
Stefano Maggi è professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Siena, dove è direttore del Dipartimento di Scienze politiche e internazionali. Fra le sue pubblicazioni: «Il tormento di un’idea. Vita e opera di Cesare Pozzo 1853-1898» (Angeli, 1998). Con il Mulino ha pubblicato «Muoversi in Toscana. Ferrovie e trasporti dal Granducato alla Regione» (con A. Giovani, 2005), «Storia dei trasporti in Italia» (20092), «Le Ferrovie» (20123), «Le prospettive del mutuo soccorso nel sistema sanitario italiano» (curato con C. De Pietro, 2015).
a cura di Emmanuele Pavolini
Welfare aziendale e conciliazione. Proposte e esperienze dal mondo cooperativo
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2016
L'attenzione per il welfare aziendale è in forte aumento in Italia. In particolare, la conciliazione fra i tempi di lavoro e i tempi per il privato è uno degli ambiti di intervento su cui ci si sta maggiormente concentrando: occorre individuare soluzioni che permettano di conciliare rispetto alla cura non solo dei figli minorenni, ma anche degli anziani. All'interno del processo di crescita del welfare aziendale, il mondo della cooperazione italiana sta giocando un ruolo importante sotto due punti di vista. Da un lato, le imprese cooperative in questi anni si sono caratterizzate per la crescente attenzione a pratiche di welfare aziendale per i propri soci e lavoratori. Dall'altro, il welfare aziendale rappresenta anche, per parte del mondo della cooperazione, un'opportunità di ampliare le attività e gli interlocutori a cui offrire servizi: in una fase di contrazione dei bilanci delle amministrazioni locali, sviluppare progetti assieme e per conto del mondo delle imprese rappresenta un'importante occasione. Prendendo le mosse da una ricerca promossa dalla Commissione Pari opportunità di Legacoop, basata sia su ricerche di studiosi e policy makers che da tempo si occupano di conciliazione e mercato del lavoro, sia sui risultati di un gruppo di lavoro composto da cooperative che hanno discusso assieme come migliorare il proprio sistema di intervento, il volume offre una visione d'insieme del ruolo della cooperazione nel campo della conciliazione e del welfare aziendale.
Emmanuele Pavolini insegna Sociologia dei processi economici e del lavoro all'Università di Macerata. Fra le sue pubblicazioni con il Mulino ricordiamo "Tempi moderni. Il welfare nelle aziende in Italia" (con U.Ascoli e M.L.Mirabile, 2013).
a cura di Stefano Maggi e Carlo De Pietro
Le prospettive del mutuo soccorso nel sistema sanitario italiano
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2015
Il mutuo soccorso si è sviluppato nel XIX secolo secondo il principio dell'auto-organizzazione. Un principio che, dopo aver perso di forza nel XX secolo, con l'estensione delle tutele, è tornato di grande attualità in questi anni di crisi economica in cui le nuove condizioni sociali e di lavoro richiedono un ripensamento dello Stato sociale. In campo sanitario, il mutuo soccorso garantisce oggi importanti forme di tutela, mettendo in contatto l'offerta con la domanda di sanità, selezionando ciò che è più necessario, facendo maturare un atteggiamento di "consumo critico" nei confronti dei servizi sanitari e rafforzando i sistemi di solidarietà organizzata. Proprio in questo campo, oltre un milione di italiani hanno una copertura dovuta all'iscrizione a una delle società di mutuo soccorso attive nel nostro paese. La via è quella di farle crescere con una funzione integrativa rispetto ai servizi sanitari pubblici, rilanciando il patrimonio di valori e di identità di cui il mutuo soccorso storico è portatore. Ripercorrendone le origini e proiettandolo nel futuro del XXI secolo, questo volume intende promuovere un dibattito costruttivo sul ruolo attuale del mutuo soccorso.
Saggi di: Placido Putzolu, Stefano Maggi, Cristina Ugolini, Matteo Lippi Bruni, Sara Rago, Carlo De Pietro, Marianna Cavazza, Francesco Longo.
Stefano Maggi è direttore del Dipartimento di Scienze politiche e internazionali nell’Università di Siena e presidente della Fondazione Cesare Pozzo per la mutualità.
Carlo De Pietro lavora in Cergas e Sda Bocconi ed è professore nella Scuola Universitaria Professionale della Svizzera italiana.
a cura di Marco Ruffino e Paolo Venturi
La formazione continua nella cooperazione. Le politiche e l'attività di Fon.Coop: valori, risultati, prospettive
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2015
Questo volume vede la luce in occasione dei primi dieci anni di attività di Fon.Coop, il fondo paritetico interprofessionale che finanzia la formazione continua delle imprese cooperative e dell’economia sociale e analizza, da diversi punti di vista, gli scenari in cui esso opera, il ruolo, il posizionamento, i risultati ottenuti. Fon.Coop utilizza le risorse finanziarie per promuovere la formazione continua con eguaglianza ed equità tra gli associati, proporzionando il sostegno economico alla dimensione delle imprese e allargando le opportunità formative delle aziende e dei lavoratori con maggiori necessità. Sono, questi, due punti chiave nella produzione di valore del fondo. Inoltre, in quanto organismo paritetico interpreta il fabbisogno formativo nella doppia prospettiva dell’impresa e del lavoratore, traducendolo in politiche d’indirizzo in grado di dare risposte efficaci a entrambi i soggetti.
Oltre all’analisi dei comportamenti di Fon.Coop, il volume offre una disamina del movimento cooperativo e dell’economia sociale, che nell’ultimo decennio si sono sviluppati e hanno resistito e reagito efficacemente, in termini di occupazione e di produzione di servizi per la collettività, alla crisi economica. Sono infine proposti precisi spunti su come migliorare l’azione futura del fondo interprofessionale, promuovendo sinergie formative per percorsi di social innovation nel mondo cooperativo e attivando una collaborazione reale con le istituzioni per sviluppare il sistema della formazione continua in Italia.
Marco Ruffino insegna discipline economico-statistiche all’Università di Bologna e si occupa professionalmente di processi decisionali e capacità istituzionale, con particolare riferimento alle politiche di sviluppo organizzativo e delle risorse umane. Paolo Venturi è direttore di Aiccon, centro studi sull’economia sociale e la cooperazione promosso dall’Università di Bologna, dal movimento cooperativo e da numerose realtà pubbliche e private operanti negli ambiti di attività del centro.
Vera Zamagni
Come si è affermata la grande impresa cooperativa in Italia
Il ruolo strategico di Enea Mazzoli
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2015
L'imprenditorialità cooperativa ha dato all'Italia dell'ultimo mezzo secolo un importante contributo in termini di sviluppo di attività economiche e sociali e di occupazione, che qualche scandalo non può scalfire. Essa ha anche mostrato di sapere produrre imprese di ragguardevoli dimensioni, capaci di competere sul mercato. Rileggere alcune tappe di questa storia attraverso l'opera di uno dei suoi protagonisti, Enea Mazzoli, attivo dapprima nella cooperazione di consumo e poi nell'assicurazione, serve per capire come la forma d'impresa coopertiva può tenere insieme efficienza di mercato e ideali di solidarietà. Ma serve anche per dimostrare che ciò che in ultima istanza assicura chele imprese lavorino per il bene dell'intera società è la granitica e sempre rinnovata motivazione al bene comune di chi le dirige.
Vera Zamagni insegna Storia economica nell'Università di Bologna. Tra le sue recenti pubblicazioni con il Mulino ricordiamo "La cooperazione" (con S.Zamagni,2008), "Da Ravenna al mondo. Come la CMC è diventata un grande cooperativa internazionale (1952-1985)" (2011) e "Perché l'Europa ha cambiato il mondo. Una storia economica" (2015).
a cura di Paolo Venturi e Flaviano Zandonai
Ibridi organizzativi L'innovazione sociale generata dal Gruppo cooperativo Cgm
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2014
Il volume analizza il fenomeno dell'ibridazione organizzativa nel Gruppo cooperativo Cgm (Consorzio Gino Mattarelli), la più importante rete d'impresa sociale in Italia. A partire dalla letteratura internazionale sulle "hybrid organisations", il volume evidenzia gli elementi distintivi di imprese capaci di attivare processi di innovazione sociale per risolvere problemi, sia sociali che ambientali, attraverso la produzione di valore per la società nel suo complesso. Lo studio si sviluppa su due piani: a livello macro osserva gli ibridi organizzativi come innovazione istituzionale che scaturisce dai cambiamenti in atto sul piano economico-sociale; a livello micro li analizza nell'ambito della cooperazione sociale, ovvero l'ecosistema imprenditoriale non profit che ha generato queste nuove iniziative. Ulteriore obiettivo è la ricostruzione, in senso quali-quantitativo, degli ibridi organizzativi del Gruppo cooperativo Cgm, grazie a un'indagine sul campo che ha permesso di delineare il loro profilo evolutivo, strutturale e societario. Completa il volume l'approfondimento di alcuni casi di studio in grado di esemplificare gli elementi distintivi degli ibridi organizzativi generati dalla cooperazione sociale italiana e che, in prospettiva, si candidano al ruolo di vettori dell'innovazione sociale nel nostro Paese.
Paolo Venturi è direttore di Aicoon, il Centro Studi sull'Econonomia Sociale e la Cooperazione promosso dall'Università di Bologna, dalle organizzazioni appartenenti all'Alleanza delle Cooperative Italiane (ACI) e da numerose realtà pubbliche e private operanti negli ambiti di attività del Centro.
Flaviano Zandonai è segretario generale di Iris Network, l'Associazione italiana deli Istituti di Ricerca sull'Impresa Sociale, e ricercatore presso Euricse, Istituto europeo di ricerca sull'impresa cooperativa e sociale.
a cura di Patrizia Battilani e Harm G.Schröter
Un'impresa speciale Il movimento cooperativo dal secondo dopoguerra a oggi
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2013
Le cooperative sono importanti nella nostra società? Sono oramai superate, utili solamente per i paesi in via di sviluppo e in presenza di mercati imperfetti? Oppure sono ancora oggi vitali, con una storia che si delinea parallelamente a quella delle imprese orientate agli azionisti? Il libro offre una risposta a queste domande ricostruendo, in un'ottica di storia globale, l'evoluzione delle imprese cooperative dal secondo dopoguerra a oggi. Attraverso un approccio comparativo si discutono successi e fallimenti, percorsi di innovazione, politiche di capitalizzazione e di crescita, nonché la capacità di elaborare strategie originali. Le cooperative si rivelano così una forma di impresa duratura che ha messo radici in tutte le parti del mondo, anche se in misura diversa, a seconda delle politiche economiche (di mercato o pianificate), dell'ambiente legale e delle tradizioni culturali dei diversi paesi, nonché delle strategie imprenditoriali dei suoi soci e manager. Ma soprattutto si delinea il ritratto di un'impresa per la quale l'efficienza produttiva resta sempre collegata all' efficacia sociale.
Patrizia Battilani è professore di Storia economica nell'Università di Bologna. Tra le sue più recenti pubblicazioni: «Cooperation, Network, Service. Innovation in Outsourcing» (con G.Bertagnoni, Crucible Book, 2010) e «Consumare il welfare. L'esperienza italiana del secondo Novecento » (a cura di, con C.Benassi, Il Mulino, 2013).
Harm G. Schroter è professore di Storia economica nell'Università di Bergen (Norvegia). E presidente della European Business History Association e fa parte del comitato editoriale di numerose riviste. Il suo libro più recente è «The European Enterprise. Historical Investigation into a Future Species» (a cura di, Springer, 2008).
Vera Zamagni
Da Ravenna al mondo Come la CMC è diventata una grande cooperativa internazione (1952-1985)
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2012
L'impresa cooperativa ha raggiunto in Italia posizioni di leadership in alcuni settori, ma raramente è riuscita ad internazionalizzarsi come ha fatto CMC, la storica Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna. Questo libro ripercorre il tratto dell'ultracentenaria storia di CMC che vede la cooperativa di costruzioni del ravennate prima rafforzarsi sul mercato interno fino a diventare uno dei principali "players" italiani nella costruzione di infrastrutture e poi spiccare il balzo nel mondo, con una modalità assai originale.
Tale scelta ha implicato un notevole cambiamento organizzativo, inusuale per un cooperativa, che ha definitivamente collacato CMC fra i primi "general contractors" italiani. Il libro ricostruisce i passaggi del cambiamento organizzativo e la dialettica dei soggetti che vi hanno a vario titolo contribuito. Un caso aziendale dunque con una tripla valenza: un'impresa cooperativa che ha conquistato posizioni di leadership in Italia ed è presente sullo scacchiere internazionale in Africa ed Asia.
Vera Zamagni è professore ordinario di Storia economica nella Facoltà di Economia dell'Università di Bologna. Tra le sue pubblicazioni con Il Mulino, "Dalla periferia al centro. La seconda rinascita economica dell'Italia 1861-1981" (1990, nuova ed.2003); "La cooperazione di consumo in Italia. Centocinquant’anni della Coop consumatori: dal primo spaccio a leader della moderna distribuzione" (con P.Battilani e A.Casali, 2004); "Oltre il secolo. Le trasformazioni del sistema cooperativo Legacoop alla fine del secondo millennio" (con E.Felice,2006); "La cooperazione" (con S.Zamagni,2008); "Finmeccanica. Competenze che vengono da lontano" (2009) e, nella serie dedicata alla storia dell'IMI, "L'Istituto Mobiliare Italiano 1931-1998" (con G.Lombardo, 2009) e "L'industria chimica italiana e l'IMI" (2010).
Stefano Maggi
Mutuo soccorso Cesare Pozzo 135 anni di solidarietà (1877-2012)
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2012
II caso di studio della Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo (ex Mutua Macchinisti e Fuochisti) è emblematico non soltanto per la lunga durata del sodalizio di categoria, ma anche per la sua costante evoluzione. A differenza di molte altre società di mutuo soccorso, costituite nell'Ottocento per scopi mutualistici e finite nel Novecento a occuparsi soltanto di intrattenimento, la società dei macchinisti ha sempre seguito nel corso della storia d'Italia i bisogni dei soci, adeguandosi al passare del tempo e all'emergere di nuove necessità. Nata in epoca pre-stato sociale, dedicatasi poi all'avvio delle organizzazioni sindacali e alla tenace lotta per la sopravvivenza durante il fascismo, neI periodo d'ombra del mutualismo volontaristico - durato dal secondo dopoguerra agli anni '80 - ha costituito il principale riferimento di mestiere, concentrandosi sulle prestazioni professionali, ma ampliando sempre più i suoi orizzonti. Il progressivo allargamento a nuove categorie di soci (dall'iniziale personale di macchina delle Ferrovie dello Stato ai ferrovieri, ai lavoratori dei trasporti, ai lavoratori dipendenti e infine a tutti i cittadini) ha permesso al sodalizio una crescita senza eguali in Italia. Questo volume ricostruisce i 135 anni di vita della società fondata dai macchinisti, inserendone con efficacia il cammino nella storia, nei cambiamenti e nei progressi del nostro paese.
Stefano Maggi insegna Storia delle comunicazioni e Storia del territorio e dello sviluppo locale all'Università di Siena. Fra le sue pubblicazioni: «Il tormento di un'idea. Vita e opera di Cesare Pozzo 1853-1898» (Angeli, 1998),«Lavoro e identità. I cento anni del sindacato ferrovieri» (a cura di, Ediesse, 2007). Con il Mulino ha pubblicato «Muoversi in Toscana. Ferrovie e trasporti dal Granducato alla Regione» (con A. Giovani, 2005),«Le Ferrovie» (2007), «Storia dei trasporti in Italia» (2002)
Matteo Lippi Bruni, Sara Rago e Cristina Ugolini
Il ruolo delle mutue sanitarie integrative
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2012
Questo volume analizza le modalità di organizzazione e di intervento
delle società di mutuo soccorso attive oggi in Italia nei settori sanitario
e socio-sanitario, muovendo da una ricostruzione del ruolo che tali
organizzazioni hanno svolto storicamente per il sostegno dei propri
associati che versavano in condizioni di fragilità. Sono affrontati, inoltre,
il quadro istituzionale, giuridico e fiscale all'interno dei quali operano
le società di mutuo soccorso e se ne individuano i possibili spazi
di crescita. Tali organizzazioni sono oggi in grado di conciliare gli
emergenti bisogni di copertura e l'articolarsi della domanda di assistenza
in un contesto di crescenti costi per la salute dei cittadini.
Vengono presentate in modo dettagliato le evidenze emerse da un'indagine
empirica condotta dagli autori sull'attività delle mutue sanitarie
integrative: ne emergono indicazioni sulle possibili strade da percorrere
per assicurare una migliore protezione dei cittadini attraverso un
più ampio sistema di servizi integrati di welfare.
Il libro si conclude con una riflessione che porta ad evidenziare il valore aggiunto prodotto
oggi dalla mutualità sanitaria integrativa nelle sue molteplici
dimensioni: economica, sociale, culturale ed istituzionale.
Matteo Lippi Bruni è ricercatore in Economia politica nel Dipartimento
di Scienze Economiche dell'Università di Bologna.
Sara Rago è ricercatrice presso AICCON,Centro Studi sull'Economia
Sociale e la Cooperazione promosso dall'Università di Bologna, nonché
dal movimento cooperativo e da numerose realtà pubbliche e private
operanti negli ambiti di attività del Centro.
Cristina Ugolini è professore associato di Scienza delle Finanze nel
Dipartimento di Scienze Economiche dell'Università di Bologna.
Patrizia Battilani
Il gruppo Co.ind 1961-2011. Storia di un co-packer
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2011
Chi sono i «co-packers»?
E soprattutto quali strategie hanno adottato negli ultimi decenni le imprese che producono e confezionano prodotti «private label» per le catene della grande distribuzione? Il libro offre una risposta a questi interrogativi, attraverso la storia di Co.ind (Coop Industria), una piccola torrefazione nata nel 1961 per rifornire gli spacci cooperativi e diventata oggi un gruppo con 1.105 dipendenti e un fatturato di 185 milioni di euro, grazie ad un'ampia diversificazione dal caffè ai succhi di frutta, dalle verdure surgelate ai prodotti per i bar, dai cosmetici alla sanificazione, in un'ottica di presidio di molteplici nicchie. Un passaggio, quello dalla piccola alla media dimensione, che ha richiesto la costruzione non solo di una idonea «gerarchia manageriale», essenziale ma sufficiente per definire le aree funzionali determinanti per la crescita e per la competitività sul mercato, ma soprattutto di una struttura per la ricerca e sviluppo in grado di soddisfare o anticipare gli obiettivi e i contenuti dei marchi commerciali, con la proposta di prodotti sempre nuovi. Una storia di impresa significativa, utile per ragionare sul rapporto fra le politiche di marchio delle catene di distribuzione e le strategie di crescita delle piccole e medie imprese impegnate nella produzione di beni di consumo.
Patrizia Battilani è professore associato di Storia economica nell'Università di Bologna. Tra le sue più recenti pubblicazioni con Il Mulino, «Vacanze di pochi, vacanze di tutti. L'evoluzione del turismo europeo» (2009)e con Crucible Book, «Cooperation, Network, Service. Innovation in Outsourcing» (con G.Bertagnoni, 2010).
Andrea Bernardoni, Luca Fazzi e Antonio Picciotti
Welfare, innovazione e sviluppo locale. La cooperazione sociale in Umbria
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2011
La cooperazione sociale ha svolto in Italia un ruolo importante nei processi di trasformazione del sistema di welfare e dei percorsi di sviluppo locale, interpretando significativi cambiamenti della società civile.
La nascita e lo sviluppo della cooperazione sociale sono strettamente legati alla dimensione territoriale e le cooperative sociali sono
fortemente connotate come imprese «del territorio». Questo volume avvia una riflessione sul futuro della cooperazione sociale in Umbria,analizzandone storia, caratteristiche organizzative, economiche e sociali. Le prime esperienze di cooperazione sociale si sviluppano nella regione sul finire degli anni Settanta del Novecento, grazie all'iniziativa spontanea di gruppi di cittadini.
Ben presto si attivano rapporti di collaborazione fra gli attori pubblici e le cooperative sociali del territorio, che permettono significative innovazioni nel sistema di welfare regionale. Innovazioni da coltivare tanto più oggi, in un momento caratterizzato da forti trasformazioni del sistema economico e sociale, dalla crisi della finanza pubblica e dal processo di riorganizzazione in senso federale dello Stato. In questo scenario le cooperative sociali possono dare un efficace contributo di idee, valori, esperienza ed imprenditorialità, per innovare - coniugando coesione sociale, sviluppo economico e sostenibilità ambientale - il modello di sviluppo della regione e del paese.
Andrea Bernardoni è responsabile della cooperazione sociale e dell'Ufficio economico presso la Lega regionale delle Cooperative e Mutue dell'Umbria.
Luca Fazzi è professore associato di Sociologia nell'Università di Trento.
Antonio Picciotti è ricercatore in Economia e gestione delle imprese nell'Università di Perugia.
Giuliana Bertagnoni e Tito Menzani
Servizi, lavoro e impresa cooperativa Il terziario in Legacoop e nelle altre organizzazioni di rappresentanza (1975-2010)
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2010
Negli ultimi 40 anni il settore dei «servizi non distributivi» ha conosciuto una crescita inarrestabile. Figure come l’operatore che raccoglie le foglie ai giardini, l’addetto al lavaggio dei vetri in ufficio, l’inserviente che impiatta il pranzo in mensa, il vigilante che sorveglia l’ingresso del centro commerciale, il trasportatore che recapita pacchetti e acquisti accompagnano la vita quotidiana di molte collettività del mondo; ma la messa a fuoco delle problematiche del comparto in Italia è ancora molto incerta e all’opinione pubblica sfugge che alle spalle di questi lavoratori vi sono imprese con organizzazioni talvolta molto sofisticate.
Questo volume intende offrire un primo contributo per delineare i contorni del settore e la sua forte crescita in prospettiva storica, prendendo come angolo di osservazione le sue rappresentanze imprenditoriali e sindacali. Partendo dalla nascita dell’Associazione nazionale cooperative servizi di Legacoop, che ha sempre mostrato attenzione alla necessità di creare negli operatori consapevolezza della propria rilevanza nell’economia e nel mondo del lavoro, il volume vuole allargare l’orizzonte, aprendo la prospettiva alle forme di rappresentanza degli interessi delle imprese e dei lavoratori e, nel contempo, toccando nodi storiografici cruciali connessi all’evoluzione del settore. Ne emerge un quadro poliedrico, in cui l’intreccio di fonti documentali e orali rende possibile un approccio su diversi livelli, accessibile anche ai non addetti ai lavori.
Giuliana Bertagnoni è studiosa di storia contemporanea. Con il Mulino ha pubblicato, fra l’altro, «Uomini donne valori alle radici di Camst» (2005); «Competizione e valorizzazione del lavoro. La rete cooperativa del consorzio nazionale servizi» (con P. Battilani, 20082); «Un’impresa di cooperatori, artigiani, camionisti. La CTA e il trasporto merci in Italia» (con P. Battilani e S. Vignini, 2008).
Tito Menzani, dottore di ricerca in Storia dell’impresa, è assegnista presso il Dipartimento di Scienze economiche dell’Università di Bologna. Con il Mulino ha pubblicato «La cooperazione in Emilia-Romagna. Dalla Resistenza alla svolta degli anni settanta» (2007).
Patrizia Battilani, Giuliana Bertagnoni e Stefania Vignini
Un'impresa di cooperatori, artigiani, camionisti La CTA e il trasporto merci in Italia
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2008
Nonostante in Italia il lavoro dei camionisti garantisca la circolazione di gran parte delle merci, ben poco si conosce sulla loro storia e sulle imprese che hanno creato, Per far conoscere le vicende del settore, tre studiose di storia economica, politica e di economia aziendale ricostruiscono qui le tappe significative dell'evoluzione del trasporto merci in Italia, Il volume è in gran parte dedicato alla storia della Cooperativa trasporti alimentari, nata nel 1972 per effetto di un duplice processo: da un lato il ricorso all'outsourcing della cooperazione di consumo, dall'altro la volontà di Legacoop e Cgil di contribuire all'aggregazione dei padroncini e creare realtà imprenditoriali più efficienti e in grado di tutelare i lavoratori. I risultati ottenuti da questa cooperativa di artigiani nei suoi primi 35 anni di vita sono valutati attraverso tre percorsi di lettura: le strategie aziendali di crescita e consolidamento, analizzate nel contesto politico-sindacale dell'epoca e rispetto al mercato di riferimento: un'analisi di bilancio di lungo periodo sviluppata ricorrendo II indicatori patrimoniali, di redditività e di «fedeltà al modello cooperativo»; la vicenda imprenditoriale e culturale dei camionisti, soci della Cta, attraverso la quale mettere in luce il processo di fonnazione dell'identità cooperativa nonché i meccanismi di governance che consentono di conciliare interessi individuali e bene comune, Ciò che emerge è la capacità di rimanere sul mercato senza rinunciare alla centralità del socio e al principio egualitario che da sempre costituiscono il riferimento ideale di questa originale esperienza.
Patrizia Battilani insegna Storia economica e Storia del turismo, con il Mulino ha recentemente pubblicato «Competizione e valorizzazione del lavoro. La rete cooperativa del Consorzio nazionale servizi» (con G. Bertagnoni, 2007).
Giuliana Bertagnoni è studiosa di storia dell'Italia contemporanea. Con il Mulino ha recentemente pubblicato «Competizione e valorizzazione del lavor. La rete cooperativa del Consorzio nazionale servizi» (con P. Battilani, 2007).
Stefania Vignini insegna Economia aziendale e Programmazione e controllo. Ha pubblicato «Il controllo di gestione delle ODV: alcuni strumenti per il controllo dell'efficacia» (Bologna, Clueb, 2003).
Andrea Baravelli
Il giusto prezzo Storia della cooperazione di consumo in area adriatica (1861-1974)
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2008
L'abitudine a inscrivere la storia del movimento cooperativo all'interno di precisi ambiti territoriali ha fatto sì che esperienze assai significative, sviluppatesi al di fuori delle aree politicamente orientate a sinistra, non siano state sino ad oggi oggetto di adeguata considerazione da parte degli studiosi del settore. Affrontando il nodo storico dello sviluppo della cooperazione di consumo attraverso un approccio che mira a dare conto delle tante strade percorse, il volume di Andrea Baravelli si pone dunque l'obiettivo di colmare le lacune causate da tale sottovalutazione. Ne emerge una mappa di itinerari strettamente connessi al modello regionale di modernizzazione affermatosi nel corso degli ultimi decenni, che oggi, al termine di un processo contrassegnato dal continuo alternarsi di spinte centripete e pressioni centrifughe, si ritrovano nella struttura organizzativa unitaria di Coop Adriatica.
Andrea Baravelli svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Storia dell'Università di Padova. I suoi interessi vertono principalmente sulla storia politica, estendendo tale esplorazione allo studio dei linguaggi, all'analisi delle forme di sociabilità e all'indagine relativa alle strutture economico-sociali legate all'universo politico, Ha recentemente pubblicato “La vittoria smarrita. Legittimità e rappresentazione della Grande guerra nella crisi del sistema liberale. 1919-1924” (Carocci, 2006) e “L'Italia liberale” (Archetipolibri, 2007).
a cura di Serena Bitossi
I gruppi cooperativi Strategie, risultati, criticità delle cooperative holding
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2008
Per le imprese cooperative non meno che per quelle a scopo lucrativo, la formula del gruppo societario rappresenta un'opportunità strategica, una dimensione organizzativa funzionale all'espansione del business aziendale e al consolidamento delle alleanze imprenditoriali e finanziarie con altri soggetti economici.
Il volume, nato da un progetto di ricerca di Legacoop Toscana, si avvale del contributo di autori provenienti dal mondo accademico, dalla ricerca e dal movimento cooperativo; della supervisione scientifica di Guido Bonfante; della collaborazione di Roberto Genco. Si divide in due parti: la prima affronta la materia dei gruppi a controllo cooperativo sul piano teorico, coniugando aspetti giuridici ed economico.aziendali, allo scopo di fornire al lettore un quadro conoscitivo ampio e strumenti di interpretazione adeguati. La seconda parte esamina la realtà delle cooperative holding toscane associate a Legacoop, al fine di monitorare l'evoluzione organizzativa in atto, e di rintracciare le strategie imprenditoriali che informano la mappa delle partecipazioni societarie, giungendo infine a delineare la conformazione della c.d. "impresa cooperativa di gruppo".
Serena Bitossi, responsabile dell'area giuridica di Legacoop Toscana, svolge attività di consulenza legislativa nei confronti di cooperative e società di mutuo soccorso e segue, per l'organizzazione, il settore "corporate governance e gruppi cooperativi". Svolge inoltre attività di ricerca di carattere giuridico per università, enti pubblici e privati, ed ha al suo attivo numerose pubblicazioni in materia di diritto societario e legislazione regionale in ambito cooperativo.
a cura di Luca Ferrucci
Il ruolo e le caratteristiche delle imprese cooperative in Umbria
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2008
Nel processo di modernizzazione del capitalismo le imprese cooperative sono residui del passato? Oppure sono parte integrante di tale processo? Quali sono i fattori alla base della loro competitività? E quali sono gli specifici percorsi perseguiti nella riformulazione organizzativa e di governance dei modelli di impresa cooperativa operanti nei vari settori economici? Il volume intende rispondere a tali interrogativi con specifico riferimento alla realtà economica di una regione - l'Umbria - dove storicamente il movimento cooperativo vanta una lunga e interessante tradizione in tutti i settori dell'economia. E dove oggi, grazie alle fusioni e alle riorganizzazioni perseguite negli ultimi dieci anni, le imprese cooperative hanno raggiunto livelli dimensionali e organizzativi di particolare rilevanza. In questa logica, l'Umbria costituisce un punto privilegiato di osservazione, dimostrando, tra l'altro, che non esiste un modello istituzionale di impresa strutturalmente superiore sul piano competitivo: la competitività non è un fatto meramente tecnico, bensì organizzativo, al quale contribuiscono ampiamente gli assetti di governance, i modelli decisionali, i valori culturali di fondo, il coinvolgimento emotivo e razionale delle risorse umane e dei soci.
Luca Ferrucci insegna Economia e gestione delle imprese nella Facoltà di Economia dell'Università di Perugia. Con Il Mulino ha già pubblicato "Lo sviluppo della new economy nel Mezzogiorno. Istituzioni e imprese fra contingencies e progettualità in Sardegna" (2004) e "Coop Centro Italia: il valore economico del radicamento territoriale" (2005).
a cura di Mario P. Salani
Nuove lezioni cooperative
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2008
Nonostante gli 800 milioni di soci in tutto il mondo, e il ruolo importante, se non di leadership, in alcuni settori, la cooperazione resta una forma di impresa meno nota e meno compresa di quanto non si creda. Anche in Paesi come il nostro - nel quale vanta una esperienza più che centenaria, un ruolo eccellente e, in alcuni casi, di vertice (come nel settore della cooperazione di consumo), dando un contributo significativo al Pil e, soprattutto, all'occupazione nazionale - la cooperazione conserva una immagine riduttiva, quando non strumentalizzata. A questa scarsa sensibilità ha concorso, sicuramente, una presenza marginale nel dibattito scientifico e nella didattica, sia della scuola superiore, sia nell'università. Solo negli ultimi anni il tema ha cominciato ad uscire dall'ambito di una ristretta, ancorchè meritoria, cerchia di addetti ai lavori e ad interessare un numero crescente di studiosi. Questo volume, che raccoglie una seconda serie di "Lezioni" tenute da undici docenti di diverse discipline in otto università italiane e da dieci leader cooperativi, rappresenta una parte di quel risveglio di attenzione nei confronti di una forma alternativa a quella capitalista, di cui c'è un gran bisogno in epoche di ripensamento delle derive assunte dalle forme estreme del neoliberismo.
Mario P. Salani insegna Sociologia dei Processi economici e del Lavoro dell'Università di Roma "La Sapienza" e nell'Università de L'Aquila. Per il Mulino ha curato anche il precedente volume "Lezioni cooperative. Contributi ad una teoria dell'impresa cooperativa", pubblicato nel 2006 in questa stessa collana.
Tito Menzani
La cooperazione in Emilia-Romagna. Dalla Resistenza alla svolta degli anni settanta
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2007
La cooperazione è un oggetto di studio che presenta una straordinaria sovrapposizione di piani; è, o è stata, movimento ed impresa; valore universale e radicamento locale; politica ed economia; impegno sociale e cultura di gestione; tradizione socialista, cattolica, repubblicana e liberale; agricoltura, manifattura, commercio, servizi, credito. L'Emilia-Romagna è generalmente riconosciuta come una delle sue culle storiche, capace di produrre varie ondate di fioritura associazionistica, e di mantenere sempre viva la tradizione, la memoria ed i valori di questa imprenditoria collettiva. Questo volume affronta l'oggetto d'indagine nella sua complessità, alla ricerca di una interpretazione che contribuisca a sciogliere alcuni dei nodi relativi alle alterne fortune della cooperazione regionale. In particolare, si è incentrata l'indagine sull'arco temporale che va dalla seconda guerra mondiale alla fine degli anni settanta, periodo che per la cooperazione è denso di occasioni, in un susseguirsi di dibattiti intellettuali, provvedimenti organizzativi, lotte politiche, investimenti economici, e scelte strategiche. In quarant'anni, la cooperazione ha interpretato e subito una serie di maturazioni e stravolgimenti, che ne hanno riformulato cultura ed organizzazione, nel rispetto dei valori fondanti, ma alla ricerca di un rinnovato modello, che tra le perplessità del momento e le apparenti contraddizioni, ha costituito la base dell'odierno modo di fare cooperazione.
Tito Menzani, dottore di ricerca in Storia dell'impresa, è borsista presso il Dipartimento di Scienze economiche dell'Università di Bologna. Lavora a vari progetti di ricerca di storia economica, con specifica attenzione a quelle organizzazioni che si muovono tra mercato e finalità sociali, come le imprese cooperative. Tra le sue pubblicazioni: «La cooperazione edile nel Lughese e nel Faentino dalla Liberazione alla RES Coop» (Ravenna, 2003).
a cura di Vittorio Capecchi e Doriana Ballotti
Valori e competizione Storie di responsabilità sociale nella cooperazione bolognese
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2007
Si può parlare di «storia della responsabilità sociale», visti i recenti percorsi delle politiche imprenditoriali italiane? Certo, allo stato attuale degli studi il filo rosso che unisce talune esperienze e le fa diventare storia non è ancora del tutto dipanato: ma nella cooperazione bolognese vi sono imprese che hanno sviluppato e attuato politiche strategiche fondate su convinzioni etiche profondamente radicate. Questo volume ne ripercorre il cammino, dimostrando come la volontà di creare e mantenere nel tempo un rapporto coeso tra soci, impresa cooperativa e territorio possa rendere un'impresa fortemente competitiva, pur nel rispetto dei fondamenti etici che costituiscono il cuore antico della cooperazione. Le storie qui raccolte mostrano che esiste una civiltà della socialità sulla quale è possibile costruire un'etica imprenditoriale, a patto di avere ben chiaro che si tratta «solo» di un punto di partenza.
Vittorio Capecchi insegna Sociologia del lavoro e Sociologia economica nell'Università di Bologna, dove dirige anche il Master «Tecnologie per la qualità della vita». Tra le sue piu recenti pubblicazioni ricordiamo «La responsabilità sociale dell'Impresa» (Caracci. 2005). Di prossima pubblicazione, «Per una Europa policentrica. Come salvare l'Innovazione dal neoliberismo» (con Andrea Gallina) e «Reti neurali artificiali. La difficile arte della previsione» (con Massimo Buscema).
Doriana Ballotti, da sempre impegnata nella cooperazione, coordina le attività di Responsabilità sociale all'Interno di Legacoop Bologna. Ha recentemente pubblicato il saggio «Verso un bilancio sociale territoriale», in M. Molteni, S. Bertolini e M. Pedrini, «II mestiere di CSR Manager. Politiche di responsabilità sociale nelle imprese italiane» (II Sole 24 Ore, 2007).
Lorenza Maluccelli
Lavori di cura Cooperazione sociale e servizi alla persona. L'esperienza di Cadiai
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2007
Fondata a Bologna nel 1974 da un gruppo di donne della classe lavoratrice che prestavano assistenza privata a malati, anziani e bambini - in condizioni che ricordano quelle delle donne immigrate che oggi nelle famiglie italiane vengono chiamate «badanti» - non è difficile vedere nella storia della Cadiai quella che è considerata l'azione sociale femminile per eccellenza: il lavoro della cura. È la cura, infatti, il filo conduttore di questa indagine che unisce i percorsi e l'azione di chi ha fondato e fatto crescere questa grande cooperativa sociale a quelli delle molte donne (e alcuni uomini) che vi lavorano oggi. Operatrici e operatori coinvolti nella ricerca propongono una lettura della propria realtà lavorativa e, insieme, una riflessione sulla natura e le trasformazioni del lavoro di cura, sulle competenze ad esso necessarie, sui modelli professionali e organizzativi adottati nella rete dei servizi sociali. II racconto personale dell'esperienza e delle attività quotidiane di chi opera per produrre il benessere delle persone che vivono in circostanze vulnerabili, lascia affiorare pensieri e discorsi sul «prendersi cura», quella pratica incorporata nelle routine lavorative, che costituisce il nucleo, forse meno visibile e culturalmente meno riconosciuto, delle professionalità sociali. L'ascolto delle narrazioni viene restituito nella forma di un'analisi che cerca di evidenziare le molteplici dimensioni della cura: non solo il suo essere lavoro e fatica, ma anche il valore etico e sociale ad essa associato, che potrebbe ispirare una nuova concezione dei servizi alla persona e delle relazioni sociali che li producono.
Lorenza Maluccelli svolge attività di ricerca, formazione e consulenza presso diverse istituzioni pubbliche e private. Insegna Ricerca sociale nell'Università di Ferrara e collabora con il Center of Post-conflict Cultures dell'Università di Nottingham (UK). I suoi maggiori interessi di studio sono le teorie di genere e le politiche sociali. Ha curato numerosi progetti di ricerca e pubblicato diversi saggi, tra cui «Da prostitute a domestiche. Storie di mercati sommersi e donne in transizione», in «Stranieri in Italia. Assimilati ed esclusi», a cura di A. Colombo e G. Sciortino (Il Mulino, 2002).
a cura di Patrizia Battilani e Giuliana Bertagnoni
Competizione e valorizzazione del lavoro La rete cooperativa del consorzio nazionale servizi
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2007
Perchè in cima alla lista dei maggiori gruppi italiani di facility management si trovano il Consorzio nazionale servizi e due cooperative fra le sue fondatrici? Stimolato da questo interrogativo un gruppo di studiosi di storia economica e politica ricostruisce 18 tappe significative dell'evoluzione del mercato del servizio - in un terreno bibliografico ancora inesplorato - e le vicende che hanno portato il Cns e le sue aziende ai vertici del mercato nazionale. La formula imprenditoriale che emerge è quella di una rete nazionale di cooperative al cui centro è Il Consorzio che, pur lasciando autonomia decisionale e organizzativa ai singoli nodi, esercita una funzione direzionale per l'elaborazione delle strategie e per la definizione dei parametri di efficienza, ma anche di mutualità. Coerentemente, la cultura politico-imprenditoriale dei dirigenti cooperativi, anche in un passaggio generazionale di forte rottura come quello del '68, ha tuttavia conservato una continuità valoriale profonda con i "padri fondatori", ereditando per contro alcuni costrutti meno virtuosi, come lo schema sociale asimmetrico sul piano della distribuzione per genere del lavoro produttivo e riproduttivo. In sostanza, nel contesto della crisi identitaria di fine millennio che ha profondamente toccato il mondo cooperativo targato Lega, prevale un modello in cui la crescita imprenditoriale si vincola saldamente alla riscoperta dell'identità e dei contenuti cooperativistici; un modello che può essere messo al servizio di un moderno sistema di aziende, aggiornando all'attualità il principio della centralità dell'impresa sancito da oltre un quindicennio.
Patrizia Battilani Insegna Storia economica e Storia del turismo. Con il Mulino ha pubblicato, tra gli altri, "Vacanze di pochi, vacanze di tutti" (2001) e "La cooperazione di consumo in Italia" (con V. Zamagni e A. Casali,2004).
Giuliana Bertagnoni è studiosa di Storia dell'Italia contemporanea. Con il Mulino ha già pubblicato "Una storia di qualità. Il Gruppo Granarolo fra valori etici e logiche di mercato" (2004) e "Uomini donne valori alle radici di Camst" (2005).
a cura di Marco Bulgarelli e Mario Viviani
La promozione cooperativa Coopfond tra mercato e solidarietà
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2006
Questo volume parla della "promozione cooperativa": le regole, le con-suetudini e le pratiche del movimento cooperativo per lo sviluppo, si tratti di nuove imprese o di imprese esistenti. L'argomento è osservato dapprima nella sua generalità, poi l'attenzione si concentra sullo strumento fondamentale: Coopfond, la società alla quale viene devoluta una parte degli utili delle cooperative per sostenere le nuove iniziative. Il libro è diviso in tre parti: la prima ha carattere analitico e teorico ed è costituita da brevi saggi di autori esperti di cooperazione che osservano il tema secondo tagli disciplinari diversi, tra cui domina quello di tipo economico; la seconda è più legata all'attualità e tratta della relazione tra cooperative e mercato, di responsabilità sociale, dei problemi della governance e delle possibili contraddizioni tra il governo democratico delle cooperative e l'esigenza dell'efficienza imprenditoriale; la terza parte - di contenuto documentario - descrive differenti casi di costituzione e avvio di nuove imprese, e offre un quadro significativo delle possibilità, ma anche dei problemi.
Marco Bulgarelli lavora da 25 anni nel movimento cooperativo. È stato vicepresidente e amministratore delegato di Icie (Istituto Cooperativo per l'Innovazione), presidente di Ancst (Associazione Nazionale delle Cooperative di Servizi e Turismo) e di Obiettivo Lavoro e amministratore delegato di Coopfond.
Mario Viviani, amministratore delegato di DTN Consulenza, si interessa professionalmente degli aspetti organizzativi e normativi della gestione d'impresa. Con II Mulino ha già pubblicato "Specchio magico. Il bilancio sociale e l'evoluzione delle imprese" (1999), "Conad, prudenti capitani e bravi commercianti. Un profilo sociale della cooperazione fra dettaglianti" (curato con R. Dessi, 2005), "Dire dare fare avere. Percorsi e pratiche della responsabilità sociale" (2006).
a cura di Mario P. Salani
Lezioni cooperative Contributi ad una teoria dell'impresa cooperativa
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2006
Non è semplice spiegare in che cosa consistano la natura dell'impresa cooperativa e l'insieme dei principi da cui essa trae origine. Da qui la necessità di parlare di questa realtà e della sua identità, oggigiorno messa continuamente in discussione dai processi semplificativi indotti da un mercato sempre più spietato e omologante. "Lezioni cooperative" si pone l'obiettivo di colmare in parte questa lacuna, contribuendo ad ampliare la riflessione su tutte queste tematiche. Il libro raccoglie una serie di lezioni sulla cooperazione tenute di recente in 16 università italiane da docenti di varie discipline; a queste si accompagnano altrettanti contributi di dirigenti delle associazioni territoriali di Legacoop, che hanno sviluppato un'analisi dello stato e delle potenzialità della cooperazione nello sviluppo economico e nella crescita e consolidamento del capitale sociale locale. 'lUtti i contributi prendono le mosse da un volume pubblicato nel 2005, "Verso una nuova teoria economica della cooperazione" (curato da Enea Mazzoli e Stefano Zamagni), e rappresentano la manifestazione di una crescente attenzione del mondo accademico verso una forma economica, se non alternativa, comunque diversa da quella profit.
Mario P. Salani insegna Sociologia dei processi economici e del lavoro all'Università di Roma "La Sapienza" e Sociologia generale all'Università dell'Aquila. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo "La responsabilità sociale cooperativa" (a cura di, Il Ponte, 2004).
Lucio Poma
Le grandi cooperative in Italia Nuovi scenari competitivi e la cooperazione Legacoop
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2006
Il nuovo millennio è segnato da trasformazioni economiche di ampia portata, all'interno delle quali le classiche strategie competitive devono cedere il passo a nuove logiche di azione economica. In questo rinnovato scenario le grandi imprese cooperative si trovano a competere in un mercato assai diverso rispetto al passato, caratterizzato dalla presenza di nuovi operatori, da una più ampia dimensione competitiva, dalla necessità di un accresciuto fabbisogno finanziario e dalla capacità di attivare una govemance dell'economa della conoscenza che tagli trasversalmente il settore di appartenenza. La sfida odierna è di riorganizzare i valori propri del sistema cooperativo in nuovi fattori competitivi. Questo libro si basa su una ricerca svolta in ambito nazionale, intervistando le imprese cooperative di più grandi dimensioni afferenti a diversi settori economici: la distribuzione, le costruzioni, l'agro alimentare, i servizi e le cooperative sociali. Ne esce un quadro che coglie il momento di profonda riflessione del sistema cooperativo, incentrato sulle modalità con le quali perseguire le necessarie strategie competitive.
Lucio Poma è professore di Economia applicata presso la Facoltà di Economia dell'Università degli studi di Ferrara. È direttore del CREIC, Centro di Ricerca sull'Economia dell'Innovazione e della Conoscenza, presso l'Università di Ferrara e presidente di ANTARES, Centro di ricerche economiche e di politiche industriali e territoriali con sede a Forlì.
Vera Zamagni e Emanuele Felice
Oltre il secolo Le trasformazioni del sistema cooperativo Legacoop alla fine del secondo millennio
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2006
Se il traguardo di un secolo di vita nel 1986 aveva visto la galassia di cooperative aderenti a Legacoop in buona salute, vent'anni dopo si deve registrare una vera e propria fioritura, che ha visto l'intero sistema rafforzato, con un drappello di un centinaio di cooperative ascese nel limitato "gotha" italiano delle grandi imprese, alcune addirittura in posizione di leadership. Come questa fioritura sia avvenuta e quali ne siano le implicazioni per Legacoop e per l'economia italiana sono i due temi forti del volume, che si articola in tre parti. Nella prima parte Viene analizzato lo sviluppo quantitativo di Legacoop, con disaggregazioni settoriali e regionali e qualche accenno alla recente formazione dei gruppi cooperativi. Nella seconda parte, si identificano le svolte strategiche realizzate dal movimento negli ultimi trent'anni, scandite dai cambi della dirigenza. Nella terza, infine, vengono passati in rassegna i contributi di Legacoop alla legislazione cooperativa, al dibattito sulla governance, alla promozione di nuova imprenditorialità cooperativa, terminando con una nota sulla fine del collateralismo e la prospettiva unitaria del movimento cooperativo italiano.
Vera Zamagni insegna nell'Università di Bologna vari corsi di Storia economica nella facoltà di Economia (sede di Bologna). Fra i suoi numerosi libri pubblicati dal Mulino, segnaliamo "Dalla periferia al centro" (1990, nuova ed. 2003), "Camst: ristorazione e socialità" (a cura di, 2002), "La cooperazione di consumo in Italia. Centocinquant'anni della Coop consumatori: dal primo spaccio a leader della moderna distribuzione" (con P. Battilani e A. Casali, 2004), "Introduzione alla storia economica d'Italia" (2005).
Emanuele Felice è professore a contratto di Storia economica presso l'Università di Bologna, sede di Rimini. Si occupa di storia d'impresa, del sindacato, delle politiche economiche, dei divari regionali. Con Il Mulino ha già pubblicato "La Società Produttori Sementi (1911-2002). Ricerca scientifica e organizzazione di impresa" (2004).
Marco Zuppiroli e Gianluca Vecchio
L'Utilità distintiva misurata
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2006
Fa parte della ragion d'essere dell'impresa cooperativa la volontà di manifestare una Utilità distintiva rispetto all'impresa for profit. Ma come si fa a valutare l'Utilità distintiva? In pratica si tratta di misurare quali vantaggi abbiano avuto i soci, sia in termini di liquidazione dei prodotti conferiti, sia in termini di remunerazione del proprio risparmio qualora abbiano finanziato la cooperativa mediante l'istituto del prestito sociale. Come mettono in evidenza gli autori di questo volume, che parte da uno studio incentrato sulla realtà delle cooperative agroalimentari, l'adozione della metodologia tradizionale di analisi di bilancio può non evidenziare pienamente (e talora può addirittura distorcere) la dimensione dei risultati effettivamente conseguiti dalle imprese cooperative, sia sul piano sociale sia sul piano economico. Il libro propone perciò un nuovo modello di analisi, che permette di misurare sia la dimensione della nuova ricchezza creata dall'impresa cooperativa, sia la sua distribuzione discrezionale tra gli stakeholder e può contribuire a modificare positivamente il rating della cooperativa e il rapporto con gli istituti di credito.
Marco Zuppiroli è professore di Economia agroalimentare presso la Facoltà di Economia dell'Università di Parma. Dopo essersi interessato di progresso tecnico e di ragione di scambio dei prodotti agricoli, si occupa ora di mercati internazionali e delle politiche pubbliche per il sistema agroalimentare, con particolare riferimento al comparto delle grandi colture arabili.
Gianluca Vecchio si occupa - per conto di Legacoop agroalimentare - di studi e ricerche finalizzati a progetti speciali. Laureato in Economia aziendale all'Università di Parma ha conseguito il diploma di Master in Economia delle imprese cooperative presso l'Università di Roma Tre.
a cura di Enea Mazzoli e Stefano Zamagni
Verso una nuova teoria economica della cooperazione
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2005
Perché nel vasto panorama degli studi economici viene rivolta così scarsa attenzione alla forma di impresa cooperativa, nonostante il suo non trascurabile peso economico e la sua espansione? L'ipotesi interpretativa da cui muovono i saggi raccolti in questo volume è che ciò consegue da una concezione secondo la quale mercato e capitalismo si sovrapporrebbero completamente e perfettamente. Di qui la conclusione che l'unico modo "naturale" di fare impresa sia quello capitalistico, mentre quello cooperativo sarebbe poco più di un accidente storico. I contributi raccolti, frutto di un progetto di ricerca della Fondazione Cesar di Bologna, si pongono l'obiettivo di gettare le basi per una nuova teoria economica dell'impresa cooperativa: nuova perché diversa sia dall'approccio neoclassico tradizionale sia da quello neo-istituzionalista. I temi affrontati spaziano da una rilettura in chiave economica della storia del movimento cooperativo italiano alla individuazione di ciò che contraddistingue l'impresa cooperativa da quella capitalistica; dalle specificità della governance cooperativa alle varie possibili soluzioni al problema del finanziamento di questo tipo di impresa.
Enea Mazzoli è presidente della Fondazione Cesar e del Centro di documentazione sulla cooperazione e l'economia sociale. Dal 1958 al 1998 ha svolto funzioni di manager e di amministratore di imprese cooperative.
Stefano Zamagni insegna Economia politica nell'Università di Bologna e dirige il Master universitario di Economia della cooperazione. Fra le sue pubblicazioni: "Economia civile" (con L. Bruni, II Mulino, 2004).
a cura di Mario Viviani e Roberto Dessì
Conad prudenti capitani e bravi commercianti Un profilo sociale della cooperazione fra dettaglianti
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2005
I "prudenti capitani" e i "bravi commercianti" di cui si parla in questo volume sono i principali protagonisti dello sviluppo della cooperazione tra dettaglianti, ovvero della nascita e della crescita di Conad. Essi appartengono a due diverse categorie: i dirigenti, che si sono impegnati a diffondere la cooperazione tra i ceti medi, e i commercianti, che hanno costituito la base sociale e professionale di questa esperienza. La narrazione si apre con una breve ricostruzione storica, per svilupparsi poi con le testimonianze dirette dei protagonisti, il cui rapporto con il mondo della cooperazione è raccontato senza tralasciarne i risvolti meno legati alla professione, cioè quelli umani: dalla bottega alla famiglia, dal divertimento ai figli, dalla politica ai clienti, dall'innovazione tecnica alla memoria. A conclusione del volume, alcune brevi monografie su una serie di eventi che hanno segnato la vita di Conad, e che offrono al lettore la possibilità di venire a conoscenza del senso di solidarietà di "capitani" e "commercianti" oltre che di importanti vicende imprenditoriali.
Mario Viviani, amministratore delegato di DTN Consulenza, si interessa professionalmente degli aspetti culturali e normativi della gestione d'impresa. Da trent'anni osserva dall'interno la vita della cooperazione italiana. Con II Mulino ha pubblicato nel 1999 "Specchio magico. Il bilancio sociale e l'evoluzione delle imprese".
Roberto Dessi è dal 1992 segretario generale dell'Ancd, l'associazione nazionale delle cooperative fra dettaglianti Conad. Ha maturato una lunga esperienza nel movimento cooperativo. Fa parte dell'ufficio di presidenza Legacoop ed è membro del board Ugal, l'unione europea dei gruppi fra imprenditori commerciali indipendenti.
a cura di Ivan Tognarini
Dalla Proletaria a Unicoop Tirreno La cooperazione di consumo nell'Italia tirrenica (1971-2004)
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2005
Questo volume prende avvio dagli anni Settanta e si conclude con la costituzione di Unicoop Tirreno. Vi si racconta dunque la storia di trent'anni di cooperazione nell'area tirrenica, ricostruendo il processo di allargamento della base sociale e geografica, dalla provincia di Livorno, cui la Coop La Proletaria era inizialmente confinata, fino all'area attuale, che copre la fascia tirrenica che va da Massa Carrara ad Avellino. Le trasformazioni istituzionali che hanno portato alla nascita di Unicoop Tirreno passano attraverso una serie di successive fusioni: prima con la Fratellanza di Rosignano (1971), poi con numerose altre realtà cooperative locali, poi con Coop Tevere, presente anche in Umbria, e con Coop Ribolla. Dalla sovrapposizione di tutte queste realtà è sorta la Coop Toscana-Lazio, trasformatasi poi in Unicoop Tirreno. Il libro prende in esame anche le performances economiche della cooperativa, dedicando particolare attenzione alle variazioni delle reti di vendita, al loro ampliamento e all'introduzione di nuove tipologie, quali supermercati integrati, iper e discount. Soprattutto a partire dagli anni Ottanta il prestito sociale si è rivelato la base finanziaria più adatta a sostenere le spese e i costi dello sviluppo, e su questo solido e affidabile sistema la cooperativa ha saputo costruire una efficace politica economica. Al termine di una complessa trasformazione dei modelli di socialità cooperativa si sono visti affiorare i tratti di una socialità nuova, basata su un modo diverso di concepire il consumo, mentre nell'espansione verso il Sud vi sono stati momenti di grave difficoltà che la cooperativa ha dovuto affrontare e superare. Altrettanto interesse è stato rivolto alla politica della comunicazione e alla sua evoluzione, dai timidi esordi negli anni Settanta alle odierne campagne nazionali.
Ivan Tognarini insegna Storia moderna nell'Università di Siena e Archeologia industriale nella sede di Arezzo della stessa università.
Giuliana Bertagnoni
Uomini donne valori alle radici di Camst
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2005
Ci sono aziende che nascono e superano fasi critiche solo per la caparbia determinazione di uomini e donne speciali. È questo il caso di Camst, una piccola cooperativa di albergo e mensa fondata a Bologna all'indomani della liberazione per iniziativa di un gruppo di camerieri: "speciali" per aver sempre posto i principi in cima alla scala delle loro priorità di vita, sia nella scelta dell'antifascismo e della Resistenza, pagando per la coerenza alle proprie convinzioni costi umani altissimi, sia nella scelta cooperativistica del dopoguerra, vissuta come strumento per realizzare progetti di vita più ampi. Li animava una ferma volontà, tanto da riuscire a trasformare le difficoltà e gli svantaggi iniziali in opportunità di crescita e sviluppo imprenditoriali. Nel sessantesimo anniversario della sua fondazione, con questo volume Camst ricostruisce - sulla base delle fonti archivistiche (soprattutto, ma non solo, carte personali) e orali, nonché della bibliografia esistente - la trama dei destini individuali e collettivi alle sue radici. Fa da sfondo il contesto storico più ampio, dall'inizio del Novecento agli anni sessanta, che emerge alla superficie quando Bologna assume un ruolo strategico nella geopolitica nazionale (in particolare nel primo e nel secondo dopoguerra) grazie all'incisività della rete istituzionale basata sul trinomio cooperativismo-sindacato-"buon governo" municipale, che tradizionalmente ha permesso alla sinistra di radicarsi nel territorio e ha suscitato - in forme e momenti diversi - contrapposizioni reazionarie anche radicali.
Giuliana Bertagnoni, laureata in storia contemporanea all'Università di Bologna, è ricercatrice libero professionista presso strutture culturali pubbliche (quali università, enti locali, musei), istituti storici privati e fondazioni. Si occupa di storia dei movimenti politici, sindacali, cooperativi e femminili. Con II Mulino ha pubblicato, in questa stessa collana, "Una storia di qualità. Il Gruppo Granarolo fra valori etici e logiche di mercato" (1994).
Delfina Tromboni
«A noi la libertà non fa paura...» La Lega Provinciale delle Cooperative e Mutue di Ferrara dalle origini alla ricostruzione (1903-1945)
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2005
"Un tesoro di attività e di virtù": così in età giolittiana viene definito il patrimonio di associazioni e imprese che fanno capo alla Federazione provinciale delle cooperative, nata nel Ferrarese la vigilia di Natale 1903. Molta strada è stata fatta da quando i primi sodalizi mutualisti-ci e soccorsisti hanno introdotto l'idea e la pratica della solidarietà operaia in una delle provincie più misere d'Italia, contemporaneamente teatro di ingenti investimenti di capitali, per lo più stranieri, nelle opere di bonifica. Idea e pratica che sul finire dell'Ottocento hanno visto nascere e fiorire un movimento cooperativo volto quasi subito ad incarnare l'aspirazione delle classi più diseredate - qui essenzialmente bracciantili - ad ottenere sì "pane, libertà e giustizia", ma anche a coniugare una diversa e sostanziale accezione della parola "libertà". Il titolo del volume, "A noi la libertà non fa paura", accompagna una lettura della storia del movimento cooperativo nella prima metà del Novecento che cerca di non disgiungersi mai dalle storie di quanti si fecero protagonisti di quel movimento, mettendo intere le loro vite nella scommessa che voleva possibile trasformare masse neglette di operai e braccianti in imprenditori di se stessi.
Delfina Tromboni vive e lavora a Ferrara, dove opera come ricercatrice presso il Museo del Risorgimento e della Resistenza, per il quale coordina la collana "Fonti e strumenti per la storia locale" (con G.R Borghi). Autrice di numerosi saggi e volumi di storia locale e di storia delle donne, è membro ordinario della Società Italiana delle Storiche e si occupa di ricerca e di documentazione di genere. In questo ambito, nel 2002 ha curato la "Guida agli archivi dell'Unione Donne Italiane" (con Marisa Ombra, edizioni del Ministero per i Beni e le attività culturali, Quaderni della rassegna degli archivi di stato, 100) e "Volevamo cambiare il mondo. Memorie e storie delle donne dell'Udì in Emilia Romagna" (con Caterina Liotti et al., Carocci editore).
a cura di Luca Ferrucci
Coop Centro Italia Il valore economico del radicamento territoriale
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2005
Nel nostro Paese i "big retailers" europei vanno assumendo una crescente importanza. In questo contesto quale può essere il ruolo della cooperazione di consumo? Quali sono le logiche di trasformazione del suo modello di "governance"? E quale valore economico può generare, attraverso le filiere di approvvigionamento di beni e servizi? Per rispondere a queste domande, il volume analizza le caratteristiche di "governance" e l'impatto economico sui fornitori locali di una delle nove grandi cooperative di consumo presenti nel nostro Paese: Coop Centro Italia. I risultati qui presentati evidenziano il ruolo propulsore di Coop Centro Italia sullo sviluppo economico locale, tramite l'attivazione di percorsi di crescita dimensionale, organizzativa e strategica di numerosi fornitori di prodotti, di beni intermedi e di servizi professionali e finanziari. Ne consegue che, oggi, il radicamento economico di Coop Centro Italia costituisce un "asset" fondamentale per perseguire politiche di sviluppo locale, nell'interesse non solo di un'estesa e diffusa imprenditorialità, ma anche dei "policy makers".
Luca Ferrucci è Professore ordinario di Economia e gestione delle imprese nella Facoltà di Economia dell'Università di Perugia. È autore di numerose pubblicazioni sui temi dello sviluppo delle piccole imprese, dei distretti industriali, della new economy e delle trasformazioni del commercio. Con II Mulino ha pubblicato, assieme a D. Porcheddu, "La new economy nel Mezzogiorno. Istituzioni e imprese fra progettualità e contingencies in Sardegna" (2004).
Vera Zamagni, Patrizia Battilani e Antonio Casali
La cooperazione di consumo in Italia Centocinquant'anni della Coop consumatori: dal primo spaccio a leader della moderna distribuzione
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2004
Quando nel 1854 l'Associazione generale degli operai di Torino costituì la prima cooperativa di consumo certo non immaginava di dare inizio ad un movimento che avrebbe conquistato il primato nel settore della moderna distribuzione italiana. Questo successo è stato il risultato di diversi fattori: una forte identità cooperativa, un radicamento diffuso su molti territori, un atteggiamento positivo verso l'innovazione e la determinazione a competere con le grandi imprese private. Il volume ripercorre la storia di questa lunga trasformazione. Dalla creazione dei primi spacci cooperativi si passò già a fine ottocento a grandi compagini come l'Unione cooperativa di Milano. Il periodo fascista incise negativamente, ma non cancellò del tutto la cooperazione di consumo, che fu pronta a rifiorire con una miriade di piccoli punti vendita quasi in ogni comune a partire dal 1945. Il passo decisivo fu compiuto negli anni cinquanta e sessanta del novecento con la modernizzazione e razionalizzazione del sistema, che pose le basi per la conquista del primato nazionale negli ultimi due decenni. Per capire le ragioni di tale longevità e di tale successo, il volume concentra l'attenzione sugli ideali e i valori che la cooperazione di consumo ha incarnato nel tempo e sulle capacità manageriali dispiegate dai suoi dirigenti per reggere la competizione sul mercato, senza abdicare alla missione specifica di difesa del potere d'acquisto dei consumatori e della qualità dei prodotti venduti, che distingue la cooperazione di consumo.
Patrizia Battilani insegna Storia economica nell'Università di Bologna, sede di Rimini.
Antonio Casali è studioso di storia dell'Italia contemporanea con particolare riferimento alla storia del movimento cooperativo.
Vera Zamagni insegna Storia economica nella Facoltà di Economia dell'Università di Bologna.
a cura di Flavio Delbono e Franco Lazzari
Strategie per cooperare e per competere Costituzione, legislazione, globalizzazione, cooperazione
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2004
L'attività economica esige l'osservanza di regole stringenti. Le norme relative ai comportamenti degli operatori sui mercati finanziari, quelle sui rapporti tra amministratori e azionisti, quelle relative alla relazione fra imprese e consumatori sono esempi di regolamentazione la cui assenza impedirebbe qualsiasi forma di mercato: senza regole e senza valori il mercato si autodistruggerebbe. Questo volume, frutto del workshop organizzato dalla Cooperativa Ansaloni sul tema "Costituzione, Legislazione, Globalizzazione, Cooperazione" e del relativo contributo dei relatori provenienti dal mondo imprenditoriale, dalla Pubblica Amministrazione e dal mondo accademico, si concentra sul rapporto tra etica e impresa. Un testo che, pur partendo dalla realtà particolare della Cooperativa Ansaloni e da esperienze concrete delle principali imprese dell'area bolognese, non solo fornisce spunti di riflessione per tutte le realtà cooperative, ma contribuisce anche alla diffusione dei principi della responsabilità sociale delle imprese cooperative e non.
Flavio Delbono insegna Economia politica nella Facoltà di Economia dell'Università di Bologna. Per il Mulino ha pubblicato "Attività innovativa e mercati oligopolistici. Una prospettiva di organizzazione industriale" (1990) e, con Stefano Zamagni, "Microeconomia" (1999).
Franco Lazzari è presidente dal 1980 della Cooperativa Edificatrice Ansaloni. Con il Mulino ha curato, assieme a Flavio Delbono, "La politica economica nella ripresa degli anni 2000. Una nuova cooperazione per un nuovo socio" (2001).
A cura di Giuliana Bertagnoni
Una storia di qualità Il Gruppo Granarolo fra valori etici e logiche di mercato
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2004
Quali sono le radici dell'identità di un'azienda che oggi, divenuta leader nel mercato italiano del latte, è fortemente impegnata nell'elaborazione di un paradigma di valori che fanno capo ai concetti non solo di qualità e controllo di filiera, ma anche di sviluppo sostenibile e codice etico? Questo è uno dei quesiti cui gli autori del volume cercano di rispondere ripercorrendo la storia del Gruppo Granarolo e analizzando, con un approccio interdisciplinare, le strategie aziendali nel contesto economico e la «presenza pubblica», i legami con la tradizione storica della cooperazione e gli attori che hanno costruito questa realtà imprenditoriale particolarissima. He emerge un quadro articolato, di cui il volume tematizza i nodi problematici e le tappe evolutive: a partire dai primi passi (1957) del Consorzio bolognese produttori latte (Cbpl), di area di sinistra, il quale ottenne la fiducia dei consumatori soprattutto sulla base di un progetto e di valori collettivi condivisi; passando in rassegna le vicende del Consorzio emiliano romagnolo produttori latte (Cerpl), cui il Cbpl, rispondendo a un bisogno di espansione territoriale, diede vita nel 1972 con la Felsinea latte, di area cattolica, costituendo un esperimento unitario che precorreva i tempi e metteva in relazione forze all'epoca generalmente in conflitto; fino ad arrivare al presente, quando le scelte di Granarolo, malgrado i profondi mutamenti, si sono orientate a mantenere una linea di continuità con l'identità culturale delle origini fortemente sentita.
Giuliana Bertagnoni, laureata in Storia contemporanea all'Università di Bologna, è ricercatrice libero professionista presso strutture culturali pubbliche (quali università, enti locali, musei), istituti storici privati e fondazioni. Si occupa di storia politico-sindacale e di storia sociale. Fra le sue pubblicazioni: «Guerra, Resistenza e vita quotidiana» (con M. Val-dinosi, Forlì, 1999); «L'Archivio della memoria delle donne» (Bologna, 2000) e «Bentivoglio. Il Novecento e le sue guerre» (Bologna, 2004)
A cura di Vera Zamagni
Camst: ristorazione e socialità
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2002
Osservando oggi un'impresa come Camst, che si colloca nel ristretto gruppo di testa delle imprese di ristorazione attive in Italia, non è facile riconoscervi la minuscola cooperativa comunale bolognese di albergo e mensa costituita il 16 giugno 1945. Questo volume dà conto delle tappe di tale straordinaria trasformazione, che passa dal famoso ristorante della stazione di Bologna alle cucine centralizzate per la ristorazione collettiva, dal self-service al free flow e al banqueting, per approdare ad un'impresa di ristorazione a tutto campo presente a livello nazionale. Il segreto di questo successo è uno solo: la dimensione cooperativa di Camst, che si ritrova non solo nelle origini, ma nelle decisioni imprenditoriali di mano in mano effettuate, negli organigrammi organizzativi, nel coinvolgimento del personale e nei rapporti con il resto del movimento cooperativo. Per mantenere tale dimensione cooperativa, che è l'essenza stessa di Camst, i suoi soci sono stati disposti a combattere memorabili battaglie e a compiere duri sacrifici. Se la ristorazione si coniuga bene con la socialità sul lato del consumo, Camst è riuscita a coniugarla anche sul lato della produzione, facendo dei suoi ristoranti e dei suoi servizi di ristorazione non solo luoghi di buona e sana cucina, ma luoghi dove è piacevole recarsi per la professionalità e la cortesia del personale.
Vera Zamagni è professore ordinario di Storia economica nell'Università di Bologna. Ha studiato molteplici aspetti della storia economica italiana dopo l'unificazione in un contesto internazionale, producendo più di 70 scritti in italiano e in inglese. Fa parte del comitato scientifico di molte riviste di storia economica italiane ed europee. Attualmente è vicepresidente della Giunta regionale dell'Emilia-Romagna. Per il Mulino ha pubblicato "Dalla periferia al centro" (1993), "Dalla rivoluzione industriale all'integrazione europea" (1999) e ha curato il volume "Povertà e innovazioni istituzionali in Italia. Dal Medioevo ad oggi" (2000).
Patrizia Battilani
Co.Ind: un successo costruito sulla diversità
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2001
Questo volume presenta le vicende di un'impresa cooperativa di produzione, Co.Ind (sigla di Coop Industria) che ha costruito il suo successo presidiando sin dagli anni Sessanta un segmento di mercato destinato ad una forte crescita nei decenni successivi, la produzione per i marchi commerciali. Nata come una piccola torrefazione destinata a rifornire gli spacci cooperativi, si è lentamente trasformata in un gruppo di medie dimensioni, diversificato in più settori produttivi (caffè, cioccolatini, prodotti per l'igiene della persona, surgelati) e con un portafoglio clienti che comprende numerose imprese della grande distribuzione oltre ad alcuni marchi industriali. Co.Ind condivide gran parte delle caratteristiche e anche dei limiti alla crescita che hanno segnato l'evoluzione del settore alimentare nel nostro paese: una strategia finanziaria basata sull'autofinanziamento, la scelta di creare un gruppo, invece di un'unica impresa multidivisionale, una volta raggiunta la media dimensione. Ci sono però alcuni elementi di diversità che vale la pena evidenziare: in primo luogo essa fu voluta e creata da una società della grande distribuzione, la Coop consumatori, che negli anni Ottanta diventerà leader sul mercato italiano, secondariamente essa nacque all'interno del movimento cooperativo, infine sin dai primi anni si specializzò nella produzione per i marchi commerciali, anticipando una tendenza che si sarebbe diffusa dopo gli anni Ottanta. Tre fattori possono essere richiamati per capire le ragioni del successo di Co.Ind: l'appartenenza ad un sistema (quello della cooperazione di consumo); il continuo confronto con il mercato in un difficile equilibrio fra istanze cooperative e vincoli economici; la ricerca di un'accunulazione interna che rendesse possibile sostenere le strategie di sviluppo.
Patrizia Battilani insegna Storia economica del turismo nella sede di Rimini dell'Università di Bologna. Con il Mulino ha pubblicato La creazione di un moderno sistema di imprese (1999) e Vacanze di pochi vacanze di tutti. L'evoluzione del turismo europeo (2001).
A cura di Flavio Delbono e Franco Lazzari
La politica economica nella ripresa degli anni 2000 Una nuova cooperazione per un nuovo socio
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2001
Il volume presenta i risultati di un incontro organizzato dalla Cooperativa Edificatrice Ansaloni, una delle più importanti realtà aziendali nel settore dell'edilizia residenziale. Il dibattito si sviluppa su tre piani fra loro connessi: le caratteristiche dell'economia all'inizio degli anni 2000; il nuovo mercato dell'edilizia e le esigenze dei consumatori; il cambiamento in atto nelle aziende cooperative in relazione all'emergere di un nuovo socio cooperatore. L'economia degli anni 2000, caratterizzata dalla stabilità monetaria, dall'espansione e globalizzazione dei mercati, da un nuovo sistema competitivo, dalla net-economy, costringe le imprese a cambiare il modo di stare su un mercato che ha mutato i propri equilibri. Il rapporto fra azienda e consumatore si è capovolto: chi produce non decide più quali siano i prodotti e come debbano essere immessi sul mercato, ma nella scelte produttive deve seguire le esigenze del consumatore che oggi è più attento, più competente, più capace di scegliere. Nell'ambito dell'edilizia residenziale questa mutata realtà determina l'offerta di prodotti specifici costruiti a misura d'uomo. Ma il nuovo consumatore significa anche un nuovo socio cooperatore, più acculturato, che sa di essere artefice del cambiamento. L'esperienza che l'Ansaloni propone è quella della porta aperta ai soci e della loro valorizzazione, sia sul piano dell'attività formativa che sul piano dell'inserimento di forze giovani e fresche all'internodelle strutture amministrative e gestionali dell'azienda.
Flavio Delbono è professore di economia politica nella Facoltà di economia dell'Università di Bologna. Per Il Mulino ha pubblicato Attività innovativa e mercati oligopolistici. Una prospettiva di organizzazione industriale (1990) e, con stefano Zamagni, Microeconomia (1999)
Franco Lazzari è presidente della Cooperativa Edificatrice Ansaloni.
Antonio Casali
Per una storia di Coop Italia: Mario Cesari (1926-1968)
Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2000
"La storia è storia di masse, sia che queste agiscano direttamente, sia che ispirino o indirizzino l'azione di gruppi o individui dirigenti": così scriveva nel 1941 lo storico romagnolo Luigi dal Pane. Ed è proprio alla luce di tali parole che può essere letto il libro di Antonio Casali; non la mera biografia di un dirigente, pur prestigioso e autorevolissimo, del Movimento cooperativo, ma una ricostruzione appassionata e dettagliata dell'humus sociale e politico che negli ultimi settant'anni ha presieduto all'impianto e, successivamente, al decollo della cooperazione nel nostro paese. Del resto le vicende di Mario Cesari e della sua famiglia d'origine appaiono riassumere emblematicamente larga parte del contrastato processo di crescita delle classi popolari italiane: dalle lotte contadine nel Mugello a cavallo della Grande Guerra, all'opposizione al fascismo. Dalla partecipazione alla Resistenza, vissuta come fondamentale momento di maturazione individuale e collettiva, al difficile dopoguerra e alla complessa ricerca di una propria strada. Dalla scelta cooperativistica, concepita come sbocco naturale dell'autonomismo e dell'attivismo resistenziale, al confronto con la dura realtà dell'Italia degli anni Cinquanta. Dal rapporto di concordia-discors con il partito comunista, alla scoperta e valorizzazione delle questioni aziendali e di tutti quegli aggiustamenti economici parziali che potessero rendere l'azione del Movimento più incisiva e rispondente ai bisogni delle classi lavoratrici. Chiude il volume un capitolo dedicato a Coop Italia, il moderno Consorzio nazionale voluto proprio da Cesari per conferire ulteriore efficienza e competitività alla cooperazione di consumo.
Antonio Casali è studioso di storia dell'Italia contemporanea. Ha pubblicato: Storici italiani fra le due guerre. La nuova rivista storica 1917-1943, Napoli, Guida, 1980; Firenze (in collaborazione con Giorgio Spini), Roma-Bari, Laterza, 1986; Claudio Treves. Dalla giovinezza torinese alla guerra di Libia, Milano, Angeli, 1989. Ha dedicato numerosi studi al Movimento cooperativo, ultimo dei quali una Storia della cooperazione pisana. Dalla società cooperativa di consumo per il popolo all'Unicoop (1886-1997), Buti, La Grafica Pisana, 1997.